sabato 22 febbraio 2014

Non ci metto la mano sul fuoco!

Dopo il lungo incontro tra il Presidente Giorgio Napolitano e il neopremier Matteo Renzi per la presentazione dei nuovi ministri, il Presidente Napolitano commenta  sulla durata del nuovo governo fino al 2018:" Non metto la mano sul fuoco, ma lo spero!" 
Che cosa vuol dire "mettere la mano sul fuoco?"

Siamo assolutamente certi dell'onestà, affidabilità di qualcuno?
Allora possiamo dire:ci metto la mano sul fuoco.
In caso contrario,sono pronto a sacrificare la mia mano:la brucio.

Chi non vuole o non può garantire qualcosa o per qualcuno dirà: non ci metto la mano sul fuoco!

Muzio Scevola (foto da Internet)
Per spiegare questo modo di dire dobbiamo risalire alla figura di Muzio Scevola.
Nell'anno 508 a.C. Roma è in guerra contro gli etruschi e la città è alla fame. 
Muzio Scevola, nobile romano,  propone  al Senato di uccidere di notte Porsenna, il capo degli etruschi.

La missione è molto rischiosa ma Muzio Scevola è deciso a salvare la sua città e si introduce nel campo nemico.
Vede il capo degli etruschi e lo pugnala ma per sbaglio uccide il suo segretario. Muzio Scevola viene catturato e di fronte a Porsenna, mette la mano che ha fallito su un braciere.
Porsenna, impressionato da questo gesto eroico, riprende le trattative con Roma. 


giovedì 9 gennaio 2014

La mafia uccide solo d'estate



Non è mai facile raccontare le tragedie in modo leggero senza colpire la sensibilità di chi ha perduto i propri cari in modo violento; di chi ha combattuto, combatte e rischia la propria vita quotidianamente; di chi nasce e deve convivere con la paura e il costante senso di insicurezza.

Eppure, questo film italiano, diretto ed interpretato da Pierfrancesco Diliberto in arte Pif, lo ha saputo fare.
Arturo in pasticceria con il giudice Chinnici
(foto tratta da Internet)
Ha  raccontato gli atroci delitti di mafia negli anni Ottanta in Sicilia- anni in cui persero la vita il Generale Dalla Chiesa, i magistrati Falcone e Borsellino, il giudice Chinnici e tante altre vittime innocenti, per mano di Cosa Nostra- attraverso gli occhi di un bambino; con la leggerezza, la  fantasia, l’ingenuità dei bambini.
E i bambini credono agli adulti e alle loro risposte, qualche volta assurde, per rassicurali o per negare a sé stessi atroci realtà: la mafia uccide solo d’estate, oppure si ammazza per questioni di “femmine”, fino a negare l’esistenza della mafia stessa.
Ma i bambini sanno fare anche domande dirette.
Arturo, il nome del protagonista, ha la possibilità di intervistare il generale Dalla Chiesa, Prefetto di Palermo per combattere la mafia, e gli chiede:"L'onorevole Andreotti dice che l'emergenza criminale è in Campania e in Calabria. Generale, ha forse sbagliato Regione?". 

Si ride in questo film drammatico,senza scendere mai nel retorico e nella superficialità.